domenica 4 marzo 2012

Circolazione dei veicoli nelle rotatorie


In Italia esistono quindi vari tipi di rotatorie: all’italiana, alla francese o rotatorie “miste”.
La presenza di questi tre tipi di rotonde provoca confusione ; le rotonde “all'italiana”, prevedono sostanzialmente che i veicoli circolanti all'interno della rotatoria debbano fermarsi ed eventualmente dare la precedenza ai veicoli che sono in entrata nella rotatoria e a tal fine sussiste la segnaletica “triangolo” con punta rivolta verso il basso ed una striscia di arresto.
Se invece in corrispondenza dell’ingresso in rotatoria trovate anche il “triangolo” con punta rivolta verso il basso ed una striscia di arresto, saranno i veicoli già circolanti nel rondò a passare per primi e voi dovete quindi dare la precedenza a chi circola nella rotatoria; questo tipo di rotatoria è detta “alla francese” e dovete fermarvi se ci sono veicoli all’interno della rotatoria che procedono verso la vostra entrata, altrimenti si commette la grave violazione di mancata precedenza. Le rotatorie cosiddette "miste", sono un mix delle due precedenti tipi indicati (sono poco usate).
La circolare n. 4213/B70 dell'Ufficio Provinciale Motorizzazione del Dipartimento dei Trasporti Terrestri di Verona, in ottemperanza alle direttive del Ministero dei Trasporti, in data 27.04.2005 ha rimarcato le seguenti direttive di comportamento per il transito in rotatorie “alla francese”, che sono le più utilizzate in Italia negli incroci:
Per le rotatorie a corto e medio raggio, durante il transito è preferibile adottare il seguente comportamento stradale, ricordando che dovete sempre indicare e far capire quando e dove intendete uscire dalla rotonda: se l'uscita si trova subito a destra o frontale, entrare in rotatoria senza utilizzare alcun indicatore di direzione (freccia) ed azionare l'indicatore di direzione destro poco prima di uscire; se invece l'uscita si trova a sinistra del vostro tratto di ingresso, entrare inserendo subito l'indicatore di direzione verso sinistra, percorrere la rotatoria e uscire; non serve in quest'ultima ipotesi azionare l'indicatore destro in uscita.
Per le rotatorie a lungo raggio, durante il transito, è preferibile adottare il seguente comportamento stradale: essendo queste piuttosto ampie e le varie intersezioni distanti tra loro, entrare in rotatoria senza utilizzare alcun indicatore di direzione (freccia). Non si deve azionare alcun indicatore mentre si circola in rotatoria (strada principale salvo diversa segnalazione) ma resta l’obbligo dell’indicatore destro per uscire da essa; se la rotatoria ha più corsie, bisognerà occupare quella libera più a destra. Può essere occupata anche la corsia interna nel caso si debba uscire in corrispondenza delle ultime intersezioni; in tal caso occorrerà segnalare in tempo utile lo spostamento di corsia all'interno della rotonda e di seguito segnalare l’uscita dalla rotatoria mediante gli indicatori di direzione (frecce).

Tratto dal " Manuale della Sicurezza Stradale"

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Il problema del comportamento da tenere nelle rotatorie è stato sempre dibattuto in Italia. Per questo motivo, il Ministero dei trasporti (e non solo), è stato piu volte chiamato in causa per derimere questa controversia, ma al di là di semplici pareri espressi,  non è mai stata emanata una circolare esplicativa  nè si è mai intervenuti a livello normativo in maniera decisa.
Io personalmente, sulla scorta di criteri esclusivamente empirici,  ritengo che il principio enunciato nell'ultimo parere espresso dal Ministero secondo la quale:"chi si immette sull'anello deve azionare l'indicatore sinistro, chi ne esce deve azionare l'indicatore destro" non sia da ritenere un assioma assoluto ma   deve valutarsi caso per caso.Che bisogno c'è, per esempio, di mettere la freccia a sinistra (per immettermi nell'anello), se io devo uscire alla prima uscita?
 Di certo, si può solo affermare (a mio avviso), che ogni volta che deve avverire un cambio di corsia, anche all'interno della rotatoria o nella strada di accesso ad essa, deve essere segnalata.
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  Comportamento dei veicoli in rotatoria

• I veicoli che sono già in rotatoria hanno il diritto di precedenza rispetto ai veicoli in entrata anche se questi ultimi provengono da destra o da strade di primaria importanza.
• È possibile circolare per file parallele in fase di ingresso in rotatoria quando le corsie lo consentono.
• È opportuno impegnare la corsia esterna nel caso in cui si debba subito svoltare a destra, viceversa, occorre impegnare quella interna nel caso in cui si debba continuare il percorso in rotatoria.
• I veicoli sia in entrata che in uscita dalla rotatoria devono dare la precedenza ai ciclisti e ai pedoni sui passaggi pedonali.
• È obbligatorio segnalare ogni cambio di corsia all’interno della rotatoria con gli indicatori di direzione (frecce).
• È obbligatorio segnalare l’intenzione di uscire

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   I Pareri Ministeriali
 Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti:

Parere
oggetto

Prot. n. 207  del 19 gennaio 2011
Quesito relativo alla circolazione dei veicoli nelle rotatorie.

Prot. 4583 del 12 settembre 2011
Richiesta di interpretazione delle norme del Nuovo Codice della Strada e relativo Regolamento di Esecuzione e d'Attuazione

24/10/2011 n. 5235
Quesito relativo alla circolazione dei veicoli nelle rotatorie. Rif. pro!. n, 70429 del 29.09.2011.

15 maggio 2008
Circolazione su rotonde.


Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione e i Sistemi Informativi e Statistici
Direzione Generale perla Sicurezza Stradale
Divisione II
19 gennaio 2011
Prot. n. 207
Oggetto: Quesito relativo alla circolazione dei veicoli nelle rotatorie.

Con riferimento alle problematiche esposte nella nota in riscontro, si comunica quanto segue.
Per quanto concerne la circolazione sulle rotatorie, si osserva che in linea generale ricorre l'applicazione dell'art. 154 del Nuovo Codice della Strada (DLgs n. 285/1992).
In particolare il comma 1 prescrive che tutti i conducenti, prima di effettuare una manovra, devono preventivamente assicurarsi di non creare pericolo o intralcio agli altri conducenti, e segnalare con sufficiente anticipo la loro intenzione.
Quale che sia l'ordine di precedenza stabilito nella rotatoria, chi si immette sull'anello deve azionare l'indicatore sinistro, chi ne esce deve azionare l'indicatore destro.
In ogni caso l'anello della rotatoria è assimilato ad un tronco stradale munito di diramazioni; durante la marcia su di esso, dunque, non è necessario mantenere la segnalazione dell'indicatore sinistro; è invece necessario moderare la velocità ai sensi dell'art. 141, ce. 3 e 4, e attenersi alle prescrizioni dettate dall'art. 154.
Si resta a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento.
IL DIRETTORE DELLA DIVISIONE


Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
DIPARTIMENTO PER I TRASPORTI. LA NAVIGAZIONE E I SISTEMI
INFORMATIVI E STATISTICI
DIREZIONE GENERALE PER LA SICUREZZA STRADALE
DIVISIONE 4
12/09/2011
Prot. 4583
OGGETTO: Richiesta di interpretazione delle norme del Nuovo Codice della Strada e relativo Regolamento di Esecuzione e d'Attuazione

Con riferimento alla missiva pervenuta allo scrivente Ufficio (Vs. prot. 0107854/2011), si riportano di seguito le risposte ai quesiti posti.
1. A parere dello scrivente Ufficio il posizionamento del mezzo pubblicitario sommariamente descritto non è consentito. Le rotatorie, anche se non vengono definite nel Nuovo Codice della Strada, altro non sono che delle intersezioni a raso e pertanto normati dal disposto dell'art. 51 cc. 3 - 4 del Regolamento di Esecuzione e d'Attuazione, per cui si ritiene non sia possibile installare mezzi pubblicitari sulle rotatorie sia fuori che all'interno di un centro abitato.
2, Il Regolamento di Esecuzione e d'Attuazione all'art. 47 c. 7 definisce "impianto pubblicitario di servizio qualunque manufatto avente quale scopo primario un servizio di pubblica utilità nell'ambito dell'arredo urbano e stradale (fermate autobus, pensiline, transenne parapedonali, cestini, panchine, orologi, o simili) recante uno spazio pubblicitario che può anche essere luminoso sia per luce diretta che per luce indiretta".
Il disposto del suddetto comma 7 prescrive quindi che l'elemento determinante affinché un manufatto possa essere ritenuto un impianto pubblicitario di servizio è che il manufatto stesso abbia come finalità principale la realizzazione di un servizio di pubblica utilità e che sia classificabile come elemento di arredo urbano e stradale. A parere dello scrivente Ufficio l'impianto rappresentato nel bozzetto illustrativo non presenta tali caratteristiche peculiari.
3. Richiamando le considerazioni esposte al precedente capo 2, nel quesito non è riportato fattivamente in cosa consisterebbero le pubbliche affissioni da apporre sull'impianto, né la tipologia del manufatto (fermate autobus, pensiline, transenne parapedonali, cestini, panchine, orologi, o simili). Ipotizzando che il manufatto sia quello indicato nel bozzetto, a parere dello scrivente Ufficio, esso non può ritenersi un elemento di arredo urbano e stradale il cui elenco è esplicitato nel succitato art. 47 c. 7 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione. Si evidenzia inoltre che in generale lo scopo primario dell'impianto pubblicitario di servizio è il servizio di pubblica utilità che deve risultare prevalente nella rappresentazione rispetto al messaggio pubblicitario.
4. L'art. 51 c.3 lett. b) del Regolamento di Esecuzione e d'Attuazione prescrive che "il posizionamento dei cartelli, delle insegne di esercizio e degli altri mezzi pubblicitari fuori dai centri abitati, lungo o in prossimità delle strade ove ne è consentita l'installazione, è comunque vietato ...... in corrispondenza della intersezioni". L'art. 3 c. 1 del Nuovo Codice della Strada definisce l'area di intersezione come la "parte di intersezione a raso, nella quale si intersecano due o più correnti di traffico"; per la definizione della suddetta area si deve considerare il prolungamento del bordo più vicino della carreggiata trasversale (in analogia, a quanto previsto dall'art. 158 c. 1 lett. f) del Nuovo Codice della Strada) di ciascuna corrente veicolare, misurata lungo la direttrice di marcia (come indicato ai cc. 3 - 4 dell'art. 51 del Regolamento di Esecuzione e d'Attuazione). Rispetto a quest'area dell'intersezione così determinata, devono essere rispettate delle distanze minime che sono dettate dai commi del succitato art. 51, a seconda che l'area in questione ricada o meno all'interno di un centro abitato.
Relativamente alle rappresentazioni raffiguranti le due tipologie di intersezione ("a rotatoria e a T") caratterizzate dal posizionamento di cartelli pubblicitari e/o insegne di esercizio, si evidenzia che nella missiva non viene specificato se le stesse ricadono o meno all'interno di un centro abitato. Utilizzando, comunque, la metodologia sopra descritta si ricava l'area dell'intersezione, costituita di fatto da un quadrilatero, dal quale devono essere mantenute delle distanze minime prescritte per l'installazione di mezzi pubblicitari, considerando soprattutto se tali installazioni risultano essere in vista per i conducenti che percorrono le direttrici di marcia. Le suddette distanze minime, misurate dai vertici del quadrilatero, determinano un "ulteriore quadrilatero", all'interno del quale, a parere dello scrivente Ufficio, non è consentito collocare cartelli pubblicitari.
In ragione delle sopra indicate considerazioni, in via generale, si ritiene che i cartelli pubblicitari rappresentati nell' "intersezione a rotatoria" potrebbero ricadere nel succitato "ulteriore quadrilatero", per cui la loro installazione sarebbe in violazione delle disposizioni del Nuovo Codice della Strada.
Diversa considerazione va fatta per le insegne di esercizio in quanto l'art. 51 c. 5 del Regolamento di Esecuzione e d'Attuazione determina che "le norme di cui ai commi 2 e 4, e quella di cui al comma 3. lettera c), non si applicano per le insegne di esercizio, a condizione che le stesse siano collocate parallelamente al senso di marcia dei veicoli in aderenza ai fabbricati esistenti o, fuori dai centri abitati, ad una distanza dal limite della carreggiata, non inferiore a 3 m, ed entro i centri abitati alla distanza fissata dal regolamento comunale, sempreché siano rispettate le disposizioni dell'articolo 23, comma 1, del codice". In via generale, a parere dello scrivente Ufficio, le insegne rappresentate nel disegno allegato alla missiva possono essere autorizzate se rispettose del disposto del sopra riportato c. 5, purché le stesse insegne di esercizio non arrechino disturbo visivo agli utenti o ne distraggano l'attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza stradale.
IL DIRIGENTE
( Dott. ing. Luciano MARASCO)


Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione e i Sistemi Informativi e Statistici
Direzione Generale per la Sicurezza Stradale
Divisione II
24/10/2011
Prot. n. 5235
Oggetto: Quesito relativo alla circolazione dei veicoli nelle rotatorie. Rif. pro!. n, 70429 del 29.09.2011.

Con riferimento alle problematiche esposte nella nota in riscontro, si rinvia alle "Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali", approvate con Decreto Ministeriale 19.04.2006.
In particolare il paragrafo 4.5 prevede che la circolazione sull'anello avvenga su di un'unica corsia, lungo la quale i veicoli devono necessariamente procedere in accodamento, godendo del diritto di precedenza.
Conseguentemente i rami di ingresso devono essere gravati del corrispondente segnale prescrittivo; chi entra nella rotatoria deve azionare l'indicatore di direzione di sinistra per segnalare l'immissione nel flusso di circolazione che si svolge sull'anello, mentre chi ne esce deve azionare quello di destra.
I problemi sorgono nelle rotatorie che non rispettano le suddette norme funzionali e geometriche, e che sovente sono dotate di più di una corsia sull'anello.
In tal caso i tratti a disposizione per il cambio di corsia presentano lunghezze generalmente non commisurate alla locale velocità di percorrenza, salvo il caso di rotatorie di diametro talmente elevato da consentire il rispetto delle distanze di visibilità per lo scambio previste dal paragrafo 5.1.4 delle "Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade", approvare con Decreto Ministeriale 05.11.2001.
Pertanto, nei casi non conformi al citato DM 19.04.2006, si concorda con l'orientamento di codesta Provincia, relativo al rispetto delle norme di cui agli artt. 141, 143, 145 e 154 del Codice della Strada (DLs n. 285/1992); nel caso di rotatorie a più corsie, chi cambia corsia sull'anello è comunque tenuto ad azionare il corrispondente indicatore di direzione.
Circa le rappresentazioni grafiche prodotte, si osserva infine che esse non sono propriamente coerenti con la geometria di intersezione a rotatoria come da norma.
Si resta a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento.
IL DIRETTORE DELLA DIVISIONE
(Dr. Ing. Francesco MAZZIOTTA)


Ministero dei Trasporti
Dipartimento per i Trasporti Terrestri Direzione Generale della Motorizzazione
Divisione VIII
Parere 15 maggio 2008
Alla Sig.ra Oggetto:-
Circolazione su rotonde. Rif. nota fax del 23.11.2007.
Con riferimento alla segnalazione inoltrata con la nota in riscontro, si comunica che l'immissione nella circolazione sull'anello delle rotatorie è generalmente regolata con il segnale "dare precedenza" di cui all'art. 106 del Regolamento (DPR n. 495/1992).
La realizzazione delle intersezioni a rotatoria è contemplata dal par. 4.5 delle "Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali", approvate con Decreto 19 aprile 2006 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (G.U. n. 170 del 24.07.2006).
Trattandosi di intersezioni a raso, tale realizzazione non può essere indiscriminata, ma limitarsi alle tipologie di strade elencate nella Figura n. 3 - par. 3.
Essa è pertanto ammessa solo tra strade ad unica carreggiata, e cioè extraurbane secondarie, strade locali extraurbane e urbane, e strade urbane di quartiere; è esclusa per strade a due carreggiate, e cioè autostrade, strade extraurbane principali e strade urbane di scorrimento.
La circolazione sull'anello deve essere organizzata sempre su una sola corsia (e deve conseguentemente svolgersi in accodamento), come indicato nella Tabella n. 6 - par. 4.5.2.
La larghezza dell'unica corsia, appositamente prevista per consentire l'inserimento dei complessi formati da motrice e rimorchio, non giustifica la circolazione in affiancamento, nè è prevista dalle norme citate la presenza di più di una corsia.
In base al diametro della circonferenza esterna, si distinguono rotatorie convenzionali (tra 40 e 50 m), compatte (tra 25 e 40 m) e mini-rotatorie (tra 14 e 25 m); per sistemazioni con "circolazione rotatoria", che non rientrano nelle tipologie di "intersezioni a rotatoria" descritte dal par. 4.5.1 delle suddette norme, le immissioni devono essere organizzate con appositi dispositivi.
Si resta a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento.
FM/RS IL DIRETTORE GENERALE
(Dr. Ing. Sergio DONDOLINI)